Sabato pomeriggio, dopo la visita al Ginkakuji, abbiamo deciso di andare allo zoo perché avevamo voglia di vedere gli animali, tra cui i panda (che poi non c'erano...).
Mi aspettavo di vedere uno zoo tipo quello di Fasano, in Puglia, dove gli animali, anche se, poverini, un po' narcotizzati, sono liberi in uno spazio relativamente grande. Non avrei mai pensato che gli animali potessero essere trattati in questa maniera. Gabbie minuscole di pochi metri rispetto all'animale che contengono.
L'entusiasmo per la gita allo zoo si è trasformato in un'angoscia incredibile.
A parte le papere che sguazzavano nel laghetto (che comunque era sovraffollato), tutti gli altri animali avevano un'espressione tristissima: erano oggetti messi lì per farsi scattare le fotografie dai bambini estasiati al vedere dal vivo animali che magari hanno visto solo in televisione o disegnati sul libro di scuola.
L'orso mi ha fatto molta impressione. Correva da una parte all'altra di questa gabbia inistancabilmente, sembrava che stesse impazzendo.
Le giraffe avevano un'espressione apatica. I lama, a parte quello che mangiava le foglie di un ramo, erano completamente immobili, come se stessero dormendo ad occhi aperti.
Poi c'era la foca, l'elefante, le zebre, gli struzzi, l'orso bianco che pativa perché tenuto all'aria aperta anziché in un clima adeguato alla sua specie, le gru e altri volatili in recinti sovraffollati, volpi e specie simili "inscatolati" in gabbie di pochi metri una accanto all'altra...
Prima di venire via siamo passati dalle gabbie che più mi hanno fatto stare male. Quella del leone, della tigre e del ghepardo. Se al loro posto ci fossero stati dei modelli imbalsamati, sarebbe stata la stessa identica cosa. Quasi non sembravano vivi. Fissavano immobili la gente che scattava foto, senza spostarsi di un centimetro, con la stessa espressione triste di tutti gli altri animali.
Loro però mi hanno fatto più effetto perché siamo abituati a vederli correre nella savana o nella foresta, mentre qui erano rinchiusi in gabbie di cemento, senza l'ombra di un arbusto, con un cadavere di gallina accanto che evidentemente gli era stato lanciato precedentemente per sfamarli.
Mi aspettavo di vedere uno zoo tipo quello di Fasano, in Puglia, dove gli animali, anche se, poverini, un po' narcotizzati, sono liberi in uno spazio relativamente grande. Non avrei mai pensato che gli animali potessero essere trattati in questa maniera. Gabbie minuscole di pochi metri rispetto all'animale che contengono.
L'entusiasmo per la gita allo zoo si è trasformato in un'angoscia incredibile.
A parte le papere che sguazzavano nel laghetto (che comunque era sovraffollato), tutti gli altri animali avevano un'espressione tristissima: erano oggetti messi lì per farsi scattare le fotografie dai bambini estasiati al vedere dal vivo animali che magari hanno visto solo in televisione o disegnati sul libro di scuola.
L'orso mi ha fatto molta impressione. Correva da una parte all'altra di questa gabbia inistancabilmente, sembrava che stesse impazzendo.
Le giraffe avevano un'espressione apatica. I lama, a parte quello che mangiava le foglie di un ramo, erano completamente immobili, come se stessero dormendo ad occhi aperti.
Poi c'era la foca, l'elefante, le zebre, gli struzzi, l'orso bianco che pativa perché tenuto all'aria aperta anziché in un clima adeguato alla sua specie, le gru e altri volatili in recinti sovraffollati, volpi e specie simili "inscatolati" in gabbie di pochi metri una accanto all'altra...
Prima di venire via siamo passati dalle gabbie che più mi hanno fatto stare male. Quella del leone, della tigre e del ghepardo. Se al loro posto ci fossero stati dei modelli imbalsamati, sarebbe stata la stessa identica cosa. Quasi non sembravano vivi. Fissavano immobili la gente che scattava foto, senza spostarsi di un centimetro, con la stessa espressione triste di tutti gli altri animali.
Loro però mi hanno fatto più effetto perché siamo abituati a vederli correre nella savana o nella foresta, mentre qui erano rinchiusi in gabbie di cemento, senza l'ombra di un arbusto, con un cadavere di gallina accanto che evidentemente gli era stato lanciato precedentemente per sfamarli.
E' stato angosciante. E il malessere psicologico si è aggiunto ai cattivissimi odori che si sentivano, una combinazione letale.
Non riesco a capire con quale coraggio continuino a tenere gli animali in queste condizioni.
Questo lemure comunica la vitalità degli animali lì dentro...
In tutta questa tristezza devo conferire due premi, perché gli animali restano sempre e comunque i migliori e noi uomini siamo veramente degli stronzi a trattarli in questa maniera...
Il premio "Tanto di cappello" alle piume di questa gru:
Il premio "Tanto di cappello" alle piume di questa gru:
E il premio "Mamma dell'anno" a questa scimmia che con tanto amore si prende cura del proprio figlio...
5 commenti:
Povere bestiole.
L'uomo si distingue dagli animali per la capacità di infliggere sofferenza gratuita.
purtroppo gli zoo non sono parchi nazionali...
Io non so se ce l'avrei fatta a visitarlo...!
Io non ci sarei andata, se avessi saputo che lo zoo era in queste condizioni... :(
Povere bestie...
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