venerdì 26 dicembre 2008

Nippo-Natale!

Travolta in un'insolito quanto inaspettato party internazionale, ieri sera non ho avuto poi modo di mettere le foto sul Natale giapponese.
A dir la verità, non ne ho fatte molte... visto che sotto l'albero avevo solo un pacchettino da scartare, mi sono lasciata prendere dalla "febbre dell'auto-regalo", dimenticandomi del mio reportage fotografico...

Come già da diversi giorni, le vie di Kawaramachi e dintorni erano già abbondantemente addobbate a tema natalizio.


I Babbi Natale assumono molteplici forme e aspetti:


Ma, oltre alle immagini più caratteristiche del Natale (come Babbi Natale, renne e pacchi regalo), non mancano le "giapponesizzazioni", idee e invenzioni assolutamente made in Japan:

L'assistente di Babbo Natale vestito da draghetto ne è una prova. Per colpa del grande flusso di persone che stava attraversando quel tratto di strada, non sono riuscita a fotografare il povero ragazzo vestito da Babbo Natale che pubblicizzava un non ben identificato prodotto. Di fronte a lui c'era però quest'altro commesso sventurato che cercava di attirare l'attenzione dei passanti con un costume non proprio natalizio.
Dopo aver passato sia Halloween che Natale qui in terra nipponica, mi sono chiesta la fatidica domanda: "Ma come mai qui in Giappone per ogni occasione si travestono da tutti i più disparati personaggi completamente fuori tema??". Che sia Halloween o Natale, sembra sempre Carnevale!

Uno dei motivi che sicuramente contribuiscono all'aria "carnevalesca" di questo Natale, è il fatto che questa festa non è sentita da un punto di vista religioso. Essendo i giapponesi per la maggior parte non cristiani, festeggiano questa festa privandola del suo significato originario e trasformandola in una sorta di "San Valentino anticipato". Infatti, come spesso si vede anche in molti manga e cartoni animati, il Natale è l'occasione per stare assieme al proprio ragazzo/a oppure assieme agli amici. Ci si scambiano regali, si mangiano dolcetti (ma veramente piccoli se paragonati ai nostri!) e si va fuori a divertirci in un tripudio di colori tra Babbi Natale appesi alle vetrine e lucine degli alberi addobbati.



Per concludere, ecco l'albero di Natale più bello di tutti, ovvero il mio, fatto con "addobbi di fortuna" e una sottospecie di presepe un po' farlocco...

mercoledì 24 dicembre 2008

Momiji

La stagione dei momiji è appena trascorsa ed ho deciso di raccogliere le foto più interessanti che ho fatto in questo periodo.
Purtroppo la mia macchina fotografica non è una reflex, ma una compatta e, seppur molto buona, non permette di scattare particolari fotografie.
Ne ho scelte 7 (7 come i re di Roma, le virtù, i peccati capitali, le meraviglie del mondo, i colori dell'arcobaleno, le vite di un gatto, i nani di Biancaneve, i libri di Harry Potter, etc etc).

Luogo: Kiyomizu-dera


Luogo: Kiyomizu-dera


Luogo: Kiyomizu-dera


Luogo: Kiyomizu-dera


Luogo: Tempio Kennin-ji


Luogo: Tempio Kennin-ji


Luogo: Tempio Kennin-ji

martedì 23 dicembre 2008

Made in Japan (1)

Certe cose le vedi e pensi: "E' inequivocabile. Siamo proprio in Giappone!"

Questo è quello che ho pensato quando ho visto questo distributore di benzina:


Non ho ancora capito come funzionino questi distributori. Penso che mi apposterò ad osservare i benzinai...
Non capisco nemmeno il motivo per cui utilizzano questo tipo di struttura. Forse, considerando il fatto che qui in Giappone hanno il chiodo fisso della "sicurezza", li hanno costruiti così perché li considerano più sicuri...
Un altro dei tanti misteri della terra del Sol Levante...

domenica 21 dicembre 2008

Il mercato al tempio Toji

Ogni 21 del mese si tiene al tempio Toji un grande mercato di prodotti tipici giapponesi, dalle ceramiche ai kimono, dalle stoffe ai cibi come okonomiyaki, takoyaki, etc.


Generalmente è sempre molto affollato, ma oggi, vuoi perché era domenica, vuoi perché siamo alla fine dell'anno, era pienissimo di gente.
Mi sono ritrovata in situazioni che mi hanno ricordato le bolge drammatiche nei giorni più frequentati di Lucca Comics, solo che questa volta c'erano inferocitissime vecchiettine giapponesi che non si facevano mettere i piedi in testa da nessuno e che sgomitavano al punto da sembrare in mezzo al pogo di un concerto metal.
Ho notato che il caos maggiore si trovava di fronte agli stand di kimono e di ceramiche, ma anche quelli che vendevano cibo andavano alla grande.
I cibi più popolari in queste feste sono i takoyaki, gli okonomiyaki, l'oden e i dango. Anche il dolce che ho preso io è molto conosciuto, soprattutto perché si vede nei cartoni animati. Si chiama tayaki ed è un dolcetto a forma di pesce, generalmente ripieno di marmallata di azuki, i fagioli rossi. Io l'ho preso però alla cioccolata, perché la marmellata di azuki non mi va molto a genio.


Il dolcetto era buono, ma la cosa più interessante è stata osservare come questi tayaki vengono fatti: con dei semplici stampi a forma di pesce, vengono fatti cuocere da una parte, riempiti di crema (marmellata di azuki, cioccolata, crema di fragola, etc), poi si versa il resto dell'impasto e si tira giù la lastra superiore dello stampo per dare la forma anche all'altro lato.

giovedì 18 dicembre 2008

"Mi rifiuto" disse... e si gettò nel cassonetto.

Una delle cose più strane che ho dovuto affrontare appena arrivata qua è stato il complicatissimo sistema dei rifiuti.

Appena messo piede nel residence, storditi dal viaggio e dalla parlantina incomprensibile dell'amministratrice del college residence, ci è stato dato questo fascicolo (ovviamente in giapponese, con pochissime istruzioni anche in inglese) che ci spiegava come funzionava il sistema dei rifiuti.

Qui non ci sono i cassonetti come da noi.
Ogni giorno feriale della settimana è adibito ad un determinato tipo di rifiuto. I sacchi vengono messi in punti di raccolta sulla strada e, durante la mattinata, passa il camioncino a ritirarli.
Ogni zona ha il suo programma. Ad esempio, nella zona dove vivo io bisogna consegnare la spazzatura generica il martedì e il venerdì, le lattine e le bottiglie di plastica il mercoledì e la plastica generica (principalmente involucri e confezioni) il giovedì.
Una regola fondamentale è quella del sacchetto da utilizzare. Non si possono usare semplici borsine. Per i rifiuti generici ci sono i sacchetti gialli, mentre per la plastica i sacchetti verdi. Entrambi si comprano al supermercato. Guai a utilizzare le semplici borsine di plastica! Si rischia di scombussolare tutto il sistema e mandare nel panico i giapponesi.

Per tutti gli altri tipi di rifiuti ci sono altre modalità di smistamento. Ad esempio la carta.
Se sono giornali, passa un camioncino con una musichetta strana a ritirarli (non ho ben capito quando). Se sono altri tipi di carta, va raccolta e portata nell'apposito punto di raccolta (non ho ben capito dove...).
Gli involucri di cartone del latte e dei succhi di frutta vanno aperti, lavati, asciugati e portati negli appositi punti di raccolta di fronte ai supermercati. La stessa cosa vale per certi tipi di bottiglie di vetro e per certi contenitori di plastica.
Per i rifiuti speciali o ingombranti, bisogna chiamare la ditta che si occupa dei rifiuti e prendere un appuntamento per poterglieli consegnare.


Adesso ho preso una certa dimestichezza con questo metodo, ma i primi giorni avevo serie difficoltà a ricordarmi quale era il giorno per i vari tipi di rifiuti.

E' un sistema molto efficiente, non c'è che dire. Non so se in Italia funzionerebbe perché noi siamo molto più indisciplinati e poco rispettosi delle regole.
L'unico problema dei giapponesi è che... producono troppi rifiuti! Li sapranno anche riciclare e smaltire bene, ma sono veramente degli spreconi! Troppi imballaggi, troppa plastica!

mercoledì 17 dicembre 2008

I mille usi dei cd...

Se pensate che i cd servano solo per ascoltare la musica o per archiviare dati... vi sbagliate!

Conosco gente che, sommersa da quantità industriali di cd bruciati, li proponeva come originali sottobicchieri...
Tempo fa si era anche diffusa l'idea che, mettendo il cd appeso in macchina con il lato "scrivibile" rivolto verso il lunotto posteriore, avrebbe deviato il laser degli autovelox, evitando così che venisse rilevata la macchina in caso di eccesso di velocità...

Ancora però mi mancava la "giapponesata" sull'uso dei cd.

Oggi a lezione un ragazzo ha chiesto perché i giapponesi spesso mettono i cd appesi in terrazzo. Li avevo notati anche io, ponendomi la stessa domanda.
La professoressa ha risposto che vengono usati per scacciare i piccioni. I bagliori provocati dalla luce solare riflessa spaventerebbero gli uccelli, evitando così che si posino sui davanzali e sui terrazzi lasciando spiacevoli "bisognini" come ricordo.


Questa mi mancava e non l'avevo mai sentita dire.
Ma non mi stupisco. Dopotutto siamo in Giappone!

martedì 16 dicembre 2008

Come farsi fregare i soldi dall'Ufo Catcher...

L'Ufo Catcher è una delle principali attrazioni nella salagiochi giapponese, ma si possono trovare anche nei konbini (ovvero i "convenience store", i discount) e nei luoghi più impensabili. Sono praticamente ovunque.

L'Ufo Catcher c'è anche in Italia.
E' quella macchinetta nella quale si mettono i soldi e con il gancio si cerca di acchiappare un pelouche o altri premi posizionati astutamente all'interno della macchinetta.


L'altro giorno ho deciso di provare a giocarci. Più volte ho visto ragazzi uscire dalle sale giochi con borse piene di pelouche, quindi vuol dire che in qualche modo si può vincere.
Ho provato 5 partite e ci ho speso ben 500 yen (4 € e mezzo). Ovviamente IO non ho vinto niente. Si vede che non possiedo la tecnica! Forse bisogna sottoporsi ad un allenamento speciale che dura anni...
Peccato perché avevo adocchiato un bellissimo pupazzino di Chopper (di One Piece) vestito da Goku (di Dragon Ball).


A volte questi Ufo Catcher sanno essere proprio invitanti. Ma una cosa è certa: ti fregano i soldi ben bene!



lunedì 15 dicembre 2008

Il concorso di oratoria in lingua italiana

Sabato pomeriggio sono andata alla mia università perché si teneva un concorso di oratoria in lingua italiana per tutti gli studenti giapponesi che studiavano italiano.


Consisteva nell'esporre alla giuria una propria ricerca con delle considerazioni riguardanti alcuni aspetti a piacere. I più furbi hanno fatto aspetti che riguardavano l'Italia, ma c'è stato anche chi ha fatto cose che non c'entravano niente (tipo lo shopping, ad esempio quella che diceva "Quando sono stressata faccio shopping. Ci sono due tipi di shopping. Per negozi o su internet...")

Alcuni hanno esposto argomenti interessanti e in generale sono stati molto bravi, hanno parlato un italiano quasi sempre corretto e fluente. Per me sarebbe abbastanza difficoltoso fare certi discorsi in giapponese!

Quella che poi ha vinto il primo premio ha parlato degli italiani "mammoni", dicendo che questo termine è spesso usato in maniera sbagliata, soprattutto tradotto in giapponese in maniera sbagliata perché i ragazzi che ha conosciuto lei vivendo a Modena non erano ragazzi "mammoni" dipendenti dalla famiglia, ma completamente autonomi, solo molto attaccati alla famiglia e in particolare alla figura della mamma. Da qui poi ha analizzato il diverso rapporto degli italiani con la famiglia rispetto ai giapponesi.

La ragazza che invece conoscevamo noi ha fatto un discorso sul modo di comportarsi dei giapponesi. Sinceramente la sua conclusione finale non mi è piaciuta un granché e non mi ha convinto. Giustificava il modo di comportarsi dei giapponesi un po' ipocrita, ovvero che non dicono mai le cose come stanno ma usano sempre mezzi termini, parole vaghe, al contrario di noi italiani che abbiamo un carattere più shietto. Conlcudeva dicendo che culturalmente quello è il loro carattere e secondo lei devono preservare la loro cultura.
Ok, punto di vista comprensibile, ma resta che spesso hanno un caratteraccio: tanto gentili di facciata e poi appena ti giri ti pugnalano alle spalle (per non usare altre espressioni volgari...).

E' stato comunque un concorso interessante.
Alla vincitrice hanno regalato un anno di studi presso l'Università di Napoli L'Orientale tutto pagato.

Ma la cosa che mi ha fatto più invidia è stato il premio che hanno dato a tutti i partecipanti: un autentico panettone Bauli.
Vincere la tentazione di prenderglielo e scappare via è stata davvero difficile!

Nella foto c'è anche la bandiera cinese perché quel
giorno c'era anche un concorso sulla lingua cinese...

mercoledì 10 dicembre 2008

Ponyo!

"Gake no ue no Ponyo" (Ponyo sulla scogliera) è l'ultimo film di Hayao Miyazaki, uscito qui in Giappone nel luglio 2008.
Per chi ancora non conoscesse Hayao Miyazaki (ma è quasi impossibile non conoscerlo!) è un famosissimo regista giapponese, quasi una divinità in patria, che ha fondato lo studio di animazione Ghibli ed ha vinto un Oscar per la regia di "La città incantata" e il Leone d'Oro alla carriera nel 2005.


"Gake no ue no Ponyo" è ispirato alla fiaba della Sirenetta. I temi di cui tratta sono l'amicizia tra i due protagonisti (Ponyo, una bambina-pesce, e Sosuke, un bambino che vive su una scogliera sul mare) e l'inquinamento, in particolar modo del mare.
Come stile ricorda un po' Il mio vicino Totoro: temi e personaggi più vicini al mondo dei bambini, totalmente differenti dagli scenari de La principessa Mononoke e Il castello errante di Howl.

Sosuke

Ponyo in versione pesciolino rosso

La casa di Sosuke sulla scogliera

Come linguaggio mi è sembrato molto semplice: io l'ho visto in giapponese e non ho capito proprio tutto, ma come vocabolario mi sembrava abbastanza accessibile ai bambini. Inoltre la popolarità di questo cartone animato tra i bambini conferma questa tesi.
Il doppiaggio giapponese è troppo "kawaii", ovvero "carino"! Spero che in italiano riescano a rendere lo stesso effetto e non credo sarà difficile, vista la quantità di ottimi doppiatori che abbiamo in Italia!

Una nota di merito va sicuramente alla sigla di chiusura, veramente molto bellina!
E' estremamente popolare tra i bambini di tutto il Giappone: da quando sono qui (e sono già passati 3 mesi) l'ho sentita cantare più e più volte per la strada!

Questa è canzone finale e il tema principale di tutto il cartone:




In Italia uscirà ad aprile 2009 e consiglio a tutti di andarlo a vedere al cinema!

martedì 9 dicembre 2008

"I" come... Inarrestabili!

Pioggia, vento, grandine o tempesta... a questi non li ferma nessuno!
Se devono lavorare, non si fanno certo intimorire da problemucci del genere!

Un esempio è l'autista del pullman della scuola superiore annessa alla mia università. Non lo ferma neanche la pioggia! Lui, imperterrito, continua a lavare l'autobus sotto l'ombrello! (La qualità della foto è pessima, è stata fatta col cellulare!)


Un altro esempio peculiare è il cantiere notturno...
Più di una volta mi è capitato di trovarne uno, ma non avevo mai la macchina fotografica a portata di mano. L'altra sera ero appena uscita dal karaoke. Saranno state quasi le 2 di notte. Questo è quello che ho visto all'incrocio:


Incredibile! Per noi italiani abituati a lavori di mesi e mesi per costruire una semplice strada, queste scene sembrano pura fantascienza!

sabato 6 dicembre 2008

Finte geishe?

Oggi sono andata a Gion (un quartiere molto famoso di Kyoto) "a caccia di geishe" da fotografare. Detto in tutta sincerità, una missione del genere è quasi impossibile da portare a termine perché, da quello che ho letto in giro, non è così facile riuscire a beccare una geisha all'aperto, visto che non sono molto propense a farsi fotografare da turisti.

Parcheggiata la bicicletta, raggiungo la via più famosa della zona, la Shirakawa Minami dōri, e cosa vedo?

Lì per lì non riuscivo a crederci! "Caspita che fortuna" ho pensato. "Venire a Gion e beccare subito una maiko da fotografare!". Questo è stato il primo pensiero. (La maiko è un'apprendista geisha che si riconosce dalla geisha per le sofisticate acconciature e gli sgargianti kimono)

Mentre scattavo le foto però mi è sorto un dubbio. Sulla guida c'è scritto che le geishe non si fanno fotografare molto facilmente, mentre questa donna si faceva fotografare addirittura accanto a due signore!
Allora mi è venuto un sospetto: "Non sarà che questa signora si è fatta truccare da geisha per farsi fare le foto ricordo?"
Avevo letto di vari negozi che ti truccano da geisha o da samurai, ti portano a fare un giro fuori e, con tanto di fotografo personale al seguito, ti fanno scattare varie foto ricordo.
Così ho deciso di investigare. Mi sono avvicinata al fotografo e aveva una semplice divisa nera con un nome stampato sulle spalle "Tsujii Planning".


Mi sono appuntata il nome e quando sono arrivata a casa l'ho cercato su internet.
I miei sospetti si sono rivelati fondati! Infatti "Tsujii Planning" è un "Maiko Makeover Studio", ovvero uno studio dove ti vestono da maiko e ti portano fuori con il fotografo per scattarti qualche foto ricordo.
Quindi la maiko che ho fotografato altri non è che una bizzarra signora la quale, nonostante l'età non proprio giovanissima, si è divertita a farsi travestire e magari prendersi gioco di qualche turista spacciandosi per autentica geisha.

Io mi ero accorta del trucco, anche se non ne avevo le prove certe, ma sicuramente loro non lo avranno capito (che io avevo capito) e così sono quasi sicura che dopo tutte le foto che gli ho scattato si saranno fatti tante grasse risate!

Toilet!

Se pensate che in Giappone, dove la tecnologia fa da padrona, nei bagni si trovino solo super sofisticatissimi washlet, non c'è cosa più sbagliata!
La maggior parte dei bagni, soprattutto quelli pubblici (e ce ne sono davvero tanti!) sono provvisti di semplici bagni "alla turca", considerati i più igienici e versatili (visto che vanno bene sia per uomini che per donne).
A differenza del washlet, i bagni alla turca non hanno funzioni tecnologiche come bidet, getto d'aria calda, musica incorporata, etc. Sono semplicemente urinali incassati nel terreno, provvisti di sciacquone, con generalmente due tipi di getto: uno più leggero e uno più potente.
Addirittura Wikipedia cita degli studi secondo i quali bagni come questi danno benefici alla salute: "Si dice che la posizione accasciata aiuti i muscoli della zona pelvica femminile, riducendo le probabilità di incontinenza. Sembra anche che questa posizione rafforzi le anche e migliori la respirazione e la concentrazione, e che renda possibile eliminare una maggiore quantità di rifiuti solidi dal colon".


Insomma, fanno bene alla salute e sono semplicissimi da usare. Tanto semplici che io solo pochi giorni fa ho scoperto il loro uso corretto.
Infatti, contrariamente a quanto pensavo, non bisogna accovacciarsi dando le spalle al lato semisferico e allo sciacquone, ma bisogna dare le spalle alla porta!
Quando ci si abitua alle cose sofisticate, anche quelle più semplici possono poi rivelarsi un problema...

Ultima cosa. Sempre in tema di bagni.
Queste erano le indicazioni dei bagni al villaggio dei ninja di Iga. Sono così belline!


mercoledì 3 dicembre 2008

Banana-daietto

Ne avevo sentito parlare per la prima volta sul blog di Fabio.
Pochi giorni dopo ho sentito dire che una professoressa della mia attuale università (ma di un altro corso) la segue assiduamente.
Poi sono andata al supermercato e mi sono accorta che le banane erano veramente terminate.

La dieta della banana pare che abbia fatto un successone in tutto il Giappone.
Eppure a me pare così assurda...

La dieta consiste nel mangiare una banana o due a colazione e berci un bicchiere d'acqua a temperatura ambiente. Per il resto della giornata poi puoi mangiare tutto quello che vuoi, tanto la banana a colazione regola il metabolismo e aiuta la digestione. Altre semplici regole da abbinare a questa fondamentale sono: non bere alcolici, non mangiare dessert dopo i pasti e non mangiare dopo le 8 di sera.

Questa dieta ha fatto talmente successo che da giugno è stata aumentata la quantità di banane importate del 25%. E, nonostante ciò, ci sono stati dei giorni in cui pareva impossibile trovare le banane al supermercato.

Secondo il giornale "Kansai Scene" di questo mese, già altre diete negli ultimi 30 anni hanno sortito effetti simili in Giappone: si va dalla dieta della mela, alla dieta del peperoncino, dalla dieta del latte di soia, alla dieta del cacao. Ci sono state inoltre le diete a base di succo di carota, banana e uovo lesso, tè Oolong, konnyaku (una pianta dalla quale si ricava la gelatina) ed infine la terribile dieta a base di natto (alimento giapponese prodotto attraverso la fermentazione dei semi di soia, che pare sia veramente cattivo).

Dire che la migliore dieta sarebbe mangiare diversi tipi di alimenti, tanta frutta e verdura e fare tanto movimento, mi sembra una cosa abbastanza scontata e sinceramente non capisco come la gente si faccia abbindolare così facilmente da diete del genere...

Comunque, se qualcuno è interessato, il sito della dieta della banana è questo.

Per quanto mi riguarda, spero solo di non dover fare il giro delle sette chiese per trovare delle banane una volta tanto che decido di mangiarle!