Il Kiyomizu-dera è un tempio buddista tra i più famosi di Kyoto ed appartiene al patrimonio dell'UNESCO. Le sue origini risalgono al 798, ma gli edifici attuali sono stati ricostruiti nel 1633.
Il suo nome deriva dalla cascata che gli scorre vicino, infatti "Kiyomizu" significa "acqua pura".Questo tempio è famoso per la sua veranda che si affaccia su una vallata ed è sorretta da una struttura di legno alta 13 metri. Da qua si può vedere una panoramica di Kyoto che è particolarmente bella in questo periodo, a fine autunno, quando le foglie degli aceri diventano rosse.
Un'altra particolarità del tempio è la cascata Otowa, dalla quale sgorgano tre ruscelli e si dice che, bevendo queste l'acqua che sgorga da queste fonti, si ottenga longevità, salute e saggezza. Forse è per questo motivo che lì davanti c'era una fila impressionante di gente...
Il motivo principale per cui siamo andati al Kiyomizudera di questi tempi era per fotografare questo kōyō, ovvero l'arrossarsi delle foglie degli aceri giapponesi (che si chiamano "momiji").
Purtroppo siamo stati sfortunati perché la giornata non era delle migliori: molto nuvolosa e, in serata, anche piovosa, quindi i colori delle foto ne hanno risentito un po'!
Purtroppo siamo stati sfortunati perché la giornata non era delle migliori: molto nuvolosa e, in serata, anche piovosa, quindi i colori delle foto ne hanno risentito un po'!
4 commenti:
a Kyoto ci sono proprio tanti templi interessanti, peccato che non hai postato una foto del famigerato panorama kyotano...
e poi di fonti "magiche" come queste ce ne saranno a bizzeffe in tutto il Jappo, eheh
al mio acero stan cadendo le foglie.
ne avevo sentito parlare anche su trivago, o meglio, ho ammirato le foto.
credo che comunque non avrò mai la fortuna di andare in Giappone, il mio moroso non regge nemmeno un'ora di volo... :-)
Il Kyomizu dera è bellissimo, ci sono andato cinque anni fa. Se qualcuno volesse i suoi omamori e non può andare di persona a prenderli, si possono comprare online su www.omamori.com ... adoro il Giappone e soprattutto Kyoto, spero un giorno di poterci tornare.
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