Fino ad ora l'avevo solo visto in foto oppure al 100Yen Shop in dimensioni ridotte ed uso come salvadanaio. Poi, finalmente, all'ufficio postale centrale di fronte alla stazione di Kyōto, l'ho visto:
Non sarà più in uso, ma resta comunque un autentica buca per le lettere del vecchio tipo!
Sopra c'è scritto "yuubin" (i due ideogrammi alle estremità, che vuol dire "posta") e il simbolo della posta (quella sorta di "T" nel mezzo).
Leggendo Wikipedia giapponese (che, non so come mai, ma alcuni giapponesi la snobbano) ho scoperto che in passato le buche per le lettere erano nere. A partire dal 1901, per alcuni problemi tra cui la scarsa visibilità di quelle nere e il fatto che un ideogramma era confondibile con quello della toilette, le fecero rosse.
Attualmente i box postali hanno un'altra forma rispetto a quella della foto precedente e sono simili a quelli che abbiamo in Italia (tranne poche eccezioni che sono blu e grigie). Hanno varie fessure nelle quali in genere si mettono da una parte le lettere la cui destinazione è in territorio nazionale, mentre dall'altra le cartoline e la posta internazionale.
Curioso è il fatto che, verso l'inizio del nuovo anno, vengono cambiate le etichette delle buche delle lettere. Infatti in Giappone c'è l'abitudine si spedirsi cartoline augurali per l'inizio del nuovo anno (si chiamano "nengajou" e le ho ricevute anche io quest'anno!) e, siccome la quantità di queste cartoline è impressionante, adattano il sistema di raccolta della posta di conseguenza! (Su un sito ho letto che ogni anno vengono spedite in media 35 miliardi di cartoline augurali, 20 per ogni persona, che vengono consegnate tutte il 1 gennaio)
Infatti a dicembre cambiano le etichette dei box postali: una buca è adibita ai nengajou, l'altra a tutte le restanti lettere e cartoline.
Non c'è che dire: il sistema postale giapponese è efficientissimo! Sia che tu debba comprare dei francobolli commemorativi (all'ufficio postale centrale di Kyōto sono organizzatissimi!) che tu debba inviare dei pacchi, sono rapidi e precisi! Magari le Poste Italiane fossero altrettanto!
Sopra c'è scritto "yuubin" (i due ideogrammi alle estremità, che vuol dire "posta") e il simbolo della posta (quella sorta di "T" nel mezzo).
Leggendo Wikipedia giapponese (che, non so come mai, ma alcuni giapponesi la snobbano) ho scoperto che in passato le buche per le lettere erano nere. A partire dal 1901, per alcuni problemi tra cui la scarsa visibilità di quelle nere e il fatto che un ideogramma era confondibile con quello della toilette, le fecero rosse.
Attualmente i box postali hanno un'altra forma rispetto a quella della foto precedente e sono simili a quelli che abbiamo in Italia (tranne poche eccezioni che sono blu e grigie). Hanno varie fessure nelle quali in genere si mettono da una parte le lettere la cui destinazione è in territorio nazionale, mentre dall'altra le cartoline e la posta internazionale.
Curioso è il fatto che, verso l'inizio del nuovo anno, vengono cambiate le etichette delle buche delle lettere. Infatti in Giappone c'è l'abitudine si spedirsi cartoline augurali per l'inizio del nuovo anno (si chiamano "nengajou" e le ho ricevute anche io quest'anno!) e, siccome la quantità di queste cartoline è impressionante, adattano il sistema di raccolta della posta di conseguenza! (Su un sito ho letto che ogni anno vengono spedite in media 35 miliardi di cartoline augurali, 20 per ogni persona, che vengono consegnate tutte il 1 gennaio)
Infatti a dicembre cambiano le etichette dei box postali: una buca è adibita ai nengajou, l'altra a tutte le restanti lettere e cartoline.
Non c'è che dire: il sistema postale giapponese è efficientissimo! Sia che tu debba comprare dei francobolli commemorativi (all'ufficio postale centrale di Kyōto sono organizzatissimi!) che tu debba inviare dei pacchi, sono rapidi e precisi! Magari le Poste Italiane fossero altrettanto!